Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE): Cos’è?
- E’ una condizione clinica provocata dalla risalita del contenuto gastrico (acido) in esofago e, talvolta, fino alla bocca, causando sintomi e/o complicanze.
Malattia da reflusso gastroesofageo: perchè?
- Cattivo funzionamento dello Sfintere Esofageo Inferiore (LES: Low Esophageal Sphincter)
- Ernia Iatale: migrazione di una parte dello stomaco in torace attraverso un punto di “debolezza” del diaframma (muscolo che divide il torace dall’addome).
Malattia da reflusso gastroesofageo : come si manifesta?
I sintomi tipici sono:
- Rigurgito (risalita di materiale gastrico verso la gola)
- Pirosi (bruciore) retrosternale
Molto spesso oltre ai sintomi tipici dello stomaco il reflusso può provocare:
- Faringiti
- Raucedine, tosse
- Difficoltà a deglutire
- Infiammazione del cavo orale
- Dolore toracico simile a quello cardiaco
- Tachicardia
- Ipersalivazione
Malattia da reflusso gastroesofageo ed ernia iatale: Diagnosi
- Esofagogastroduodenoscopia (EGDS)
- RX esofago e stomaco con doppio contrasto
In casi selezionati
- Manometria
- ph-metria delle 24h
Malattia da reflusso gastroesofageo: Consigli Utili
- Eliminare il fumo
- Evitare pasti troppo abbondanti, specie la sera
- Evitare i cibi acidi (pomodoro, limone), i cibi grassi, il caffè, la menta, il cioccolato
- Evitare di coricarsi subito dopo aver mangiato
- Elevare di 10-15 cm la testiera del letto durante il riposo notturno
Malattia da reflusso gastroesofageo : TERAPIA FARMACOLOGICA
- Farmaci antiacidi: neutralizzano chimicamente l’acidità dei succhi gastrici
- Farmaci inibitori di pompa: bloccano la produzione di acido da parte delle cellule della mucosa dello stomaco
Malattia da reflusso gastroesofageo : TERAPIA CHIRURGICA
La chirurgia viene eseguita con tecnica laparoscopica (senza apertura dell’addome). L’intervento, eseguito da chirurghi esperti, è l’unica metodica in grado di assicurare la guarigione della malattia in più del 95% dei casi per tutta la vita.
L’intervento è denominato Fundoplicatio sec. Nissen.
- Scopo: ristabilire il meccanismo di contenzione della barriera antireflusso, impedendo la risalita di acido dallo stomaco all’esofago.
- Procedura: si confeziona un manicotto ad alta pressione, costituito dalla plicatura del fondo gastrico attorno alla porzione esofagea inferiore
Se viene rilevata la presenza di ernia iatale, è possibile eseguire la Iatoplastica. L’intervento consiste in:
- Riduzione dell’ernia iatale: la parte di stomaco migrata in torace viene riportata in addome
- Ricostruzione dello iato esofageo (eventualmente con l’utilizzo di materiale di rinforzo)
La iatoplastica può essere praticata nel corso dei diversi interventi di chirurgia dell’obesità:
- Bendaggio gastrico
- Gastrectomia verticale
- Bypass gastrico
Presso il nostro centro sono disponibili tutte le metodiche sopra descritte.
ERNIA IATALE: Il ruolo del gastroenterologo, dell’endoscopista e del chirurgo.
La malattia da reflusso gastroesofageo e la presenza di ernia iatale sono condizioni molto comuni nella popolazione generale, ed ancor di più nel paziente obeso.
Per ottenere una corretta valutazione e per scegliere il migliore approccio terapeutico è fondamentale la diagnosi di queste condizioni che è una diagnosi multidisciplinare.
- Innanzitutto è fondamentale comprendere le manifestazioni cliniche ed i sintomi principali che possono essere tipici, come il rigurgito acido ed il bruciore retrosternale, ma altre volte piuttosto insidiosi ed atipici. Per questo motivo i nostri pazienti vengono sottoposti ad una accurata anamnesi e raccolta della storia clinica che comprende anche l’esecuzione di specifici “questionari” per l’iniziale inquadramento dei sintomi.
- Il secondo step comprende la diagnosi endoscopica di malattia da reflusso gastroesofageo e dell’eventuale presenza dell’ernia iatale.
Nel nostro team, grazie alla presenza di un endoscopista dedicato, è possibile eseguire con accuratezza questa diagnosi e riconoscere la presenza di:
- Lesioni esofagee dovute al reflusso gastro-esofageo, vale a dire la presenza di esofagite, e delle sue temibili complicanze come l’Esofago di Barrett
- Ernia iatale
L’ernia iatale è caratterizzata dall’anomala protrusione di una parte dello stomaco che risale in torace attraverso il diaframma.
- L’età, l’obesità e il fumo di sigaretta sono fattori comuni
- In alcuni casi il paziente è asintomatico o presenta sintomi minori come rigurgito e cattiva digestione, mentre in altri casi si osservano sintomi più severi come dolore toracico, meteorismo, eruttazione e difficoltà nella deglutizione.
- La diagnosi si basa sui risultati dell’esame endoscopico e della radiografia esofagea con doppio mezzo di contrasto
La gastroscopia dedicata consente infatti di riconoscere, misurare e stadiare mediante specifiche manovre l’ernia iatale al fine di individuare il migliore trattamento che può essere farmacologico o chirurgico.
- In alcuni casi selezionati può rendersi necessaria l’esecuzione di ulteriori indagini come lo studio fisiopatologico della malattia con l’esecuzione della Manometria esofagea ad alta risoluzione e della PH-metria.
L’inquadramento diagnostico ed il trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo e dell’ernia iatale rappresentano un momento fondamentale sia nel paziente magro che nella valutazione pre-operatoria dei pazienti affetti da obesità patologica al fine di identificare il migliore trattamento chirurgico.
ESOFAGO DI BARRETT: Cos’è e come si cura?
L’esofago di Barrett è una condizione in cui le cellule della mucosa che riveste l’esofago vengono danneggiate a causa della continua e ripetuta esposizione ai succhi gastrici acidi.
L’esofago di Barrett viene infatti solitamente diagnosticato in persone che soffrono di reflusso gastroesofageo cronico.
In questi pazienti il tessuto che riveste l’esofago viene sostituito con una nuova mucosa di tipo intestinale, condizione che viene definita come metaplasia intestinale.
Esso costituisce una temibile complicanza della malattia da reflusso gastroesofageo perché chi soffre di esofago di Barrett ha un rischio maggiore di sviluppare il cancro all’esofago.
Quali sono i sintomi dell’esofago di Barrett?
Talvolta i soggetti affetti da esofago di Barrett possono essere asintomatici. Tuttavia, la maggior parte delle volte i sintomi sono sovrapponibili a quelli della malattia da reflusso gastroesofageo, anche se possono presentarsi in forma più accentuata e prolungata:
- Disfagia
- Bruciore retrosternale
- Dolore toracico
- Epigastralgia
- Tosse secca
Come si diagnostica e come si cura l’esofago di Barrett?
Per diagnosticare l’esofago di Barrett bisogna eseguire una gastroscopia che consente la visualizzazione della mucosa esofagea danneggiata, lo studio della mucosa con tecniche avanzate di colorazioni virtuali e l’esecuzione di biopsie esofagee per la diagnosi istologica.
La migliore prevenzione per lo sviluppo dell’esofago di Barrett consiste nella cura della malattia da reflusso gastroesofageo e dell’ernia iatale, che sono i principali fattori predisponenti.
Il trattamento varia a seconda dello stadio della malattia, della presenza di cellule precancerose o di lesioni visibili macroscopicamente durante l’endoscopia.
Esso può essere farmacologico, oppure endoscopico con l’utilizzo di tecniche avanzate di radiofrequenza o di resezione endoscopica delle lesioni. Nei casi in cui la diagnosi venga fatta tardivamente può essere necessario il ricorso alla chirurgia.
Per questi motivi, per monitorare questa condizione è indispensabile eseguire periodicamente una gastroscopia al fine di individuare la presenza di cellule precancerose.
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