Obesità: una piaga per l’umanità. Intervista al Professor Angrisani.

L’ultima puntata del programma Destinazione Benessere, trasmesso dal canale Televomero, ha visto l’eccezionale partecipazione del Professor Luigi Angrisani, il quale, in qualità di specialista nel campo della chirurgia laparoscopica e mininvasiva e presidente incoming della Federazione Mondiale di Chirurgia dell’Obesità – IFSO – ha preso la parola in merito all’incidenza sempre maggiore nella popolazione del problema dell’obesità.

L’intervista ha fornito un importante contributo alla diffusione d’informazioni e di dati statistici sul tema. L’obesità è una malattia endemica che, nel mondo industrializzato, colpisce l’ 8-10% della popolazione. Tale percentuale, sul piano della spesa pubblica, si traduce in un costo pari al 10%, dato che diventa ancora più allarmante se si considera che il 10% del tasso di mortalità in Europa dipende proprio da patologie connesse all’obesità, mentre la percentuale di ricoveri ospedalieri è del 12%. È difficile stabilirne i fattori, se questa dipenda da fattori genetici o solo da una cattiva alimentazione; è sicuramente un insieme di concause (multifattoriale) che ne decretano l’affezione.

Questa malattia si è sviluppata rapidamente nel giro degli ultimi vent’anni e colpisce indistintamente uomini, donne e bambini. I dati statistici sono sicuramente allarmanti, in quanto il Prof. Angrisani sostiene che “l’eccesso di grasso nel corpo, oltre a creare inestetismi, di fatto procura danni a tutti i distretti e apparati dell’organismo: cuore, polmoni, fegato, sistema sanguigno, sistema arterioso e venoso, le ossa e le articolazioni vengo tutte invariabilmente colpite dall’eccesso di peso”.
Nell’obesità la chirurgia è la pratica più efficace in grado di allungare il ciclo di vita di un paziente obeso, il quale, rispetto ad un paziente della stessa età e dello stesso sesso, ha una durata media della vita notevolmente inferiore. È interessante notare come gli uomini si operino meno delle donne, le quali, a differenza dei primi, hanno più consapevolezza e considerazione del proprio aspetto fisico.

Il professore Angrisani, inoltre, affronta il tema dell’esercizio fisico affermando che “la vera malattia non dipende principalmente dall’eccesso di quantità o di qualità del cibo ingerito, ma anche dalla scarsa propensione all’esercizio fisico. Gli adolescenti devono essere stimolati e non riluttanti nei confronti dello sport”.

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